Catania, 13 Aprile 2025 – La città di Catania si lancia ufficialmente nella competizione per ottenere il prestigioso titolo di Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2028. Con una decisione strategica e carica di ambizione, la Giunta comunale, sotto la guida del sindaco Enrico Trantino, ha dato il via libera all’atto di indirizzo che inaugura formalmente il percorso di candidatura. Si apre così una fase intensa e articolata, destinata a mobilitare le energie più vive del territorio etneo per costruire una proposta capace di convincere il Ministero della Cultura e la giuria nazionale.
L’iter procedurale è già delineato nelle sue tappe fondamentali. Il primo passo formale sarà la presentazione della manifestazione d’interesse, da formalizzare entro il prossimo 3 luglio. Successivamente, scatterà la fase cruciale dell’elaborazione del dossier di candidatura vero e proprio, un documento complesso e dettagliato che dovrà essere inviato entro il 25 settembre 2025.
Questo dossier rappresenterà il cuore della proposta catanese: dovrà illustrare in modo convincente la visione culturale e progettuale, la strategia di sviluppo, le partnership strategiche attivate sul territorio e a livello nazionale, nonché le specifiche iniziative culturali che animeranno la città qualora il titolo venisse assegnato. Il tutto corredato da una solida valutazione di sostenibilità economico-finanziaria, l’indicazione chiara dell’organo che sarà responsabile dell’attuazione del programma e la definizione di obiettivi concreti e misurabili.
L’atto di indirizzo approvato dalla Giunta non si limita a sancire l’avvio della corsa, ma ne definisce anche il metodo: un percorso che si vuole partecipato e condiviso. Per tradurre questa visione in un dossier vincente, l’amministrazione prevede l’istituzione di un team dedicato, composto da professionisti di comprovata esperienza nel campo della progettazione culturale e della valorizzazione territoriale.
Il loro compito sarà cruciale per guidare Catania prima verso l’inserimento nella rosa delle dieci città finaliste, e poi per affrontare con successo le audizioni finali di fronte alla giuria. A garantire coerenza e coordinamento all’intero processo sarà una specifica “cabina di regia”, incaricata di supervisionare ogni aspetto della costruzione della candidatura.
Una Visione tra Radici Millenarie e Slancio Verso il Futuro. Catania Capitale Italiana della Cultura 2028
A spiegare le profonde motivazioni che animano questa sfida è lo stesso sindaco Enrico Trantino, che sottolinea la volontà di giocare d’anticipo per costruire una candidatura robusta e credibile. “Abbiamo voluto scommetterci, con largo anticipo,” ha dichiarato il primo cittadino, “per costruire una candidatura forte, nella quale coinvolgere tutte le forze migliori di questa Città e non solo in ambito culturale.”
La visione proposta per Catania Capitale italiana della Cultura 2028 affonda le radici nel ricchissimo patrimonio storico, artistico e naturale del territorio, omaggiando anche le figure illustri che hanno dato lustro alla città, ma guarda con decisione al domani. “La nostra idea,” prosegue Trantino, “dovrà essere proiettata nel futuro, puntando su innovazione, rivoluzione digitale, mobilità sostenibile.”
L’identità che si intende promuovere è quella di una città “identitaria, inclusiva, aperta, moderna e dinamica”. Secondo il sindaco, Catania possiede “tutti i requisiti per farcela”, potendo contare su un “patrimonio genetico, millenario, della Città e della Sicilia” che comprende non solo musei, teatri e testimonianze del passato, ma anche una intrinseca “voglia di guardare al futuro”. La sfida, ammette Trantino con realismo, è “dimostrare di esserne degni”, superando ostacoli e “qualche tenace pregiudizio” con maturità e lungimiranza, procedendo “un traguardo per volta”.
Il percorso di candidatura diventa così, nelle parole del sindaco, un motore di sviluppo per l’intera amministrazione. “Da oggi inizia una fase di ascolto e di attività finalizzate all’obiettivo,” annuncia, specificando che “tutti i progetti di questa nostra Amministrazione, in un’ottica interdisciplinare saranno rivolti principalmente a rafforzare questa nostra candidatura”.
Pur consapevole delle “criticità” esistenti e dell’impegno costante necessario per migliorare la città, Trantino vede nel processo stesso un’opportunità di crescita collettiva: “A prescindere da come andrà, e faremo di tutto perché vada bene, sono certo che ne usciremo migliori e più consapevoli, come Città e come cittadini”.
Un appello all’unità d’intenti (“tutti insieme dobbiamo fare un salto di qualità e remare nella stessa direzione”) che precede la sottolineatura dei benefici tangibili legati a un’eventuale vittoria: “Essere scelti determinerebbe un forte incremento di flussi turistici, oltre a consentirci una rigenerazione dei nostri tanti spazi culturali e il rafforzamento della nostra immagine a livello nazionale e internazionale, con importanti ricadute economiche per il nostro territorio”.
Il destino della candidatura catanese a capitale italiana della cultura sarà infine deciso da una Giuria nazionale composta da sette esperti indipendenti di chiara fama nel mondo delle arti, della cultura e della valorizzazione territoriale e turistica. Un percorso lungo e impegnativo è appena iniziato, ma Catania ha scelto di intraprenderlo con convinzione, vedendo nella cultura una leva strategica per il proprio futuro.