Il cuore artistico e identitario di Caltagirone, il Museo della Ceramica, ha chiuso temporaneamente i battenti. La causa è la sopraggiunta inagibilità dell’edificio di via Roma, sede storica del museo, che ha reso necessario un intervento urgente e deciso per evitare l’interruzione della fruizione pubblica del suo prezioso patrimonio.
A darne notizia è stato il Comune di Caltagirone, che ha annunciato il provvedimento attraverso un comunicato ufficiale. Il sindaco Fabio Roccuzzo, in prima linea nell’affrontare la criticità, ha sottolineato l’importanza di garantire continuità culturale e accessibilità alle collezioni, ricorrendo a una soluzione ponte in attesa che la nuova sede del museo sia pronta ad accoglierle.
In attesa di Sant’Agostino, la nuova casa è Palazzo Libertini
L’edificio di Sant’Agostino, attualmente oggetto di ristrutturazione da parte della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Catania, è destinato a diventare la futura sede del Museo. Tuttavia, vista la necessità di interventi strutturali ancora in corso, si è reso indispensabile individuare un’alternativa per custodire e valorizzare nel frattempo le collezioni.
È in questo contesto che emerge Palazzo Libertini di San Marco, dimora storica collocata nel pieno centro cittadino, riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Una scelta che, oltre alla funzionalità logistica, ha anche una forte valenza simbolica e culturale: un edificio carico di storia accoglie i tesori ceramici della città, mantenendo viva la connessione tra luogo e identità.
Il sindaco Roccuzzo ha espresso soddisfazione per la collaborazione ricevuta dalle istituzioni regionali. Ha infatti evidenziato la “ferma volontà” da parte del dirigente generale del Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Mario La Rocca, e del direttore del Parco archeologico e paesaggistico di Catania e Valle dell’Aci, Giuseppe D’Urso, nel voler rispondere prontamente all’emergenza, trovando soluzioni concrete e condivise.
Un patrimonio che continua a raccontare la Sicilia
La ceramica è, per Caltagirone, più che una forma d’arte: è un’eredità viva, un segno distintivo, una voce che parla attraverso colori, forme e antiche tecniche tramandate da secoli. Il Museo della Ceramica rappresenta uno dei più importanti centri espositivi dedicati a questa tradizione in Sicilia e in Italia. Racchiude secoli di storia materiale, stili decorativi e produzioni artigianali che raccontano non solo l’evoluzione di un mestiere, ma anche i passaggi culturali di una comunità. Arte che si è saputa nel tempo trasformare in risorsa economica attraverso la spinta propulsiva del turismo.
Con il trasferimento a Palazzo Libertini, i pezzi più significativi delle collezioni saranno nuovamente accessibili al pubblico nelle prossime settimane, evitando così un blackout culturale che avrebbe penalizzato visitatori, studiosi e operatori del settore.
La soluzione transitoria, per quanto nata da una criticità, si trasforma così in un’occasione per ripensare la fruizione del patrimonio locale e rafforzare il legame tra centro storico e offerta museale. Palazzo Libertini, con la sua atmosfera nobiliare e la posizione strategica, potrebbe rivelarsi un luogo ideale per valorizzare la narrazione estetica e storica delle opere.
L’obiettivo, comunque, resta quello di concludere i lavori a Sant’Agostino e restituire alla città un museo della ceramica moderno, sicuro, accessibile, all’altezza della fama e della ricchezza che la ceramica di Caltagirone merita.
Nel frattempo, cittadini e turisti potranno continuare a godere della bellezza di queste opere, simbolo di una Sicilia che resiste, si adatta e continua a raccontarsi con dignità e visione in una location assolutamente adeguata alla sfida.