20.10.2022 – Gli studenti dell’Università di Catania si mobilitano. La protesta degli universitari dell’Ateneo catanese monta e ha visto gli studenti scendere in piazza ieri (mercoledì 19 ottobre) per un primo corteo, che verrà replicato il prossimo martedì 25 ottobre. Il motivo? È presto spiegato: la commissione didattica d’ateneo ha avanzato una proposta di riforma del regolamento universitario, che renderebbe decisamente più complicata la vita degli studenti.
La riforma, se andasse in porto, ridurrebbe il numero di appelli d’esame nel corso dell’anno accademico e, ancora, vedrebbe la costituzione di commissioni di esame monocratiche. Ma non sono solo queste le misure previste dall’ipotesi di riforma.
Riduzione degli appelli, “salta-appello” e commissioni monocratiche: le ipotesi di riforma
Nello specifico, la riforma del regolamento universitario che ha fatto montare le proteste degli studenti prevedrebbe l’eliminazione di uno dei due appelli della sessione autunnale. In tal modo, ovviamente, gli studenti che fossero rimasti indietro di qualche esame degli anni precedenti vedrebbero ridotte le proprie possibilità di recuperarlo.
Ancora, la vita degli studenti sarebbe complicata ulteriormente dal cosiddetto “salta appello”: nel caso in cui lo studente non superasse un esame, non potrebbe in alcun modo tentare di ripeterlo nel corso dell’appello successivo.
La riforma del regolamento universitario che ha scatenato le proteste degli studenti prevede, ancora, la costituzione di commissioni d’esame monocratiche. In altre parole, il docente titolare della cattedra sarebbe l’unico giudicante dell’esame, aumentandone così la discrezionalità con tutto ciò che ne consegue.
Altra misura controversa è l’eliminazione della figura dello studente laureando iscritto con riserva. Per spiegarlo meglio, si tratta di quegli studenti che hanno completato il percorso di studi nel tempo previsto e debbono solo sostenere la discussione della tesi: questi studenti verrebbero considerati fuori corso, con la perdita di tutte le agevolazioni previste.
Ulteriori possibili modifiche al regolamento universitario sulle quali si concentrano le proteste degli studenti sono: l’impossibilità per gli studenti regolari in debito delle materie dell’anno precedente dalla sessione straordinaria del periodo tra marzo e maggio; la privazione di questi ultimi dalle agevolazioni che finora erano a loro riservate.
Una riforma anti-studente?
Insomma, pare che l’ipotesi di riforma del regolamento universitario varata dalla commissione didattica sia una vera e propria norma anti-studente. Gli universitari hanno quindi deciso di alzare la voce facendosi sentire con la manifestazione presso piazza dell’Università al grido di “Non un appello in meno!”.
“Queste modifiche promosse dall’Ateneo di Catania – hanno dichiarato i portavoce degli studenti in protesta – si pongono totalmente in contrasto con l’idea di velocizzare le tempistiche universitarie e l’accesso al mondo del lavoro e siamo pronti a scendere in piazza per opporci con forza insieme a tutti gli studenti” è la loro conclusione. Oltre a quella di ieri, una nuova manifestazione di protesta contro le modifiche al regolamento di Ateneo è prevista per il prossimo martedì 25 ottobre.
[E.R.]