19.10.2022 – Il processo legato all’inchiesta “Università bandita” seguirà un solo binario. I due tronconi in cui l’inchiesta – scaturita dall’indagine della Digos che smascherò un vasto e ben marchingegnato sistema che regolava concorsi, bandi, assegnazioni definite secondo procedure losche e criminali – era stata suddivisa verranno ora riuniti in un unico procedimento. A deciderlo la seconda sezione penale del Tribunale di Catania, presieduta dal giudice De Pasquale, che sarà anche la sezione competente per quello che diventa, a tutti gli effetti, un maxiprocesso.
Nel 2019 l’inchiesta che fa tremare il mondo accademico
L’inchiesta “Università bandita” venne resa nota al pubblico nel 2019, quando da un’inchiesta della Digos era scaturito un documento in cui veniva messo a nudo un sistema criminale attraverso il quale figure apicali del mondo accademico – catanese e non solo – traevano vantaggi per sé o per altre figure a loro legate, aggirando le regole di svolgimento di bandi, concorsi e assegnazioni che regolavano le carriere accademiche. O meglio, piuttosto che aggirarle, ne stabilivano di proprie, in barba alle leggi.
Un’inchiesta, “Università bandita”, che aveva coinvolto persino università estere e nel quale, oltre agli ex rettori Pignataro e Basile, era implicato anche l’ex primo cittadino del capoluogo etneo Bianco. Proprio questi tre sono i personaggi di spicco a cui erano legati i due diversi filoni in cui era suddivisa l’inchiesta: da una parte, il filone legato alle azioni degli ex rettori, in cui erano implicati in totale nove soggetti; dall’altra, quello dell’ex sindaco, comprendente in totale quarantacinque persone.
Cinquantaquattro imputati e un calendario fittissimo
In totale, gli imputati dell’inchiesta “Università bandita” saranno così cinquantaquattro e saranno tutti sentiti nel corso del medesimo processo, vista la decisione del tribunale di Catania di riunire i due filoni in un unico procedimento. Il calendario giudiziario dell’inchiesta è fittissimo: perché già a novembre si svolgerà l’udienza della Corte d’appello, incaricata di valutare il ricorso della Procura contro il proscioglimento di Basile dal reato di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa dei concorsi (che era stato deciso dal Giudice per le udienze preliminari). Dopodiché, tra gennaio e luglio del 2023, si svolgeranno ben due udienze al mese.
[E.R.]