28.10.2022 – Ci sono nuovi elementi nell’inchiesta legata alle operazioni antimafia Adrano libera e Impero che, nei primi mesi del 2021 portarono a un blitz della polizia di stato da cui scaturirono numerosi arresti e che, a settembre 2022, hanno visto emettere dal Giudice per le udienze preliminari condanne per circa 300 anni complessivi a carico degli imputati, oltre che l’obbligo di risarcire il comune di Adrano di circa 100mila euro.
Un nuovo collaboratore di giustizia rivela particolari sui delitti irrisolti degli anni Novanta
Nuovi elementi che arrivano dalle dichiarazioni, attualmente al vaglio dei magistrati, di un nuovo collaboratore di giustizia, le cui dichiarazioni, secondo quanto affermato dalla Questura di Catania, “entrano nel vivo dei processi scaturiti dalle operazioni ‘Adrano Libera’ e ‘Impero’ della Polizia di Stato”. L’uomo, dopo aver inizialmente rifiutato di aiutare gli inquirenti, ha infine deciso di collaborare con la giustizia e le sue rivelazioni potrebbero rivelarsi fondamentali per risolvere alcuni casi di alcuni decenni fa.
Le dichiarazioni rese ai magistrati dal collaboratore di giustizia, infatti, secondo quanto affermato dalla Questura, svelerebbero i dettagli di alcuni delitti compiuti nella città adranita nel corso degli anni Novanta e che, nonostante le indagini, non sono mai stati risolti. L’uomo, si legge nella nota della questura, “ha raccontato ai magistrati diversi fatti di sangue risalenti nel tempo, svelando i particolari di omicidi irrisolti avvenuti negli anni ’90 nel territorio di Adrano e per i quali non erano ancora stati individuati gli autori.”.
Naturalmente, le sue dichiarazioni dovranno essere accuratamente valutate e verificate dagli inquirenti. Ma è certo che qualora dovessero rivelarsi fondate aiuterebbero non poco la giustizia a fare il suo corso, mettendo al posto giusto tutti i tasselli di un quadro che per troppo tempo è rimasto opaco.
[E.R.]