“Caltagirone, dopo due anni di ‘chiusura’ per la pandemia, torna a candidarsi come città turistica che esprime bellezza e che vuole restituirla ai propri cittadini e a quanti vengono a visitarla”. Lo afferma il sindaco di Caltagirone, Fabio Roccuzzo. “Per questa ragione – aggiunge- abbiamo riorganizzato, non si realizzavano dal 2019, le manifestazioni della settimana di Pasqua con la processione del venerdì santo e l’aggiunta con la statua di San Pietro che campeggia tra il Cristo e la Madonna nella domenica di Pasqua”.
“Questa scelta ci ha dato ragione -evidenzia il sindaco- con tanti turisti arrivati a Caltagirone. I B&b sono tutti pieni, i ristoratori sono all’opera e sono molti contenti per le numerose presenze turistiche”. “Attorno alla settimana pasquale – prosegue Roccuzzo – abbiamo strutturato alcuni eventi culturali di straordinaria valenza come la mostra di Michelangelo Lacagnina, delle sue opere che sono spesso realizzare a corredo degli stage culturali di Dolce&Gabbana, o la mostra fotografica sulla settimana di Pasqua realizzata da tre importanti fotografi locali”.
“Insomma- continua Roccuzzo- Caltagirone vuole uscire da una condizione di autoreferenzialità che l’ha contraddistinta negli ultimi anni”. “Vogliamo sposare, piuttosto – fa sapere- una idea di rete e di condivisione territoriale insieme agli altri Comuni del territorio dell’Unesco del Val di Noto, della vicina Piazza Armerina e con la stessa città di Catania con la quale vanno costruiti rapporti e sinergie per intercettare il turismo croceristico che arriva nella città capoluogo”.
“Caltagirone città della bellezza, città Unesco, della memoria, città antifascista – dice infine Roccuzzo- con una storia nobile ed importante che vuole restituire la memoria non solo a chi vive questa città ma soprattutto alle nuove generazioni”. “Caltagirone – conclude – vuole fare del turismo l’asse portante dell’economia locale”.
Redazione – Catania Post