08.02.2023 – L’attività effusiva dell’Etna, iniziata lo scorso mese di novembre 2022, sembra essersi placata, dopo aver mostrato a partire dai giorni scorsi una progressiva riduzione. A renderlo noto è l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) Osservatorio etneo, riportando i risultati del monitoraggio sul vulcano.
I dati, riporta l’Ingv, mostrano come il campo lavico nell’area della Valle del Leone sia in raffreddamento, come quello sulla parete occidentale della valle del Bove. Il cratere sud orientale, invece, mostra un degassamento fumarolico di intensità variabile, che si accompagna a bagliori notturni.
Dal punto di vista sismico, l’ampiezza del tremore vulcanico (la cui sorgente si trova in prossimità dei crateri sommitali, intorno ai 2600m di altezza sul livello del mare) è a un livello medio-basso. L’attività infrasonica è bassa, mentre i dati non evidenziano variazioni di rilievo nel suolo dell’edificio vulcanico.
[E.R.]