24.10.2022 – Neppure il tempo di iniziare la propria attività amministrativa che per il governo Schifani arrivano già i primi guai. Mentre, dopo un mese dalle elezioni regionali, mancano ancora gli eletti all’Assemblea regionale siciliana (Ars) delle province di Messina e Catania (cosa che di fatto rende impossibile formare una giunta), la Corte dei conti punta gli occhi sull’attività contabile della Regione Siciliana del 2020, evidenziando un possibile buco nel bilancio regionale pari a un miliardo di euro. Un guaio a tutti gli effetti per il nuovo governo regionale, che, prima ancora di essere nato, si troverà ad affrontare questo problema ereditato dall’amministrazione precedente.
Nel mirino il rientro decennale dal disavanzo del 2018
Tutto nasce dal maxi disavanzo scoperto presente nel bilancio della regione nel 2018, pari a 866 milioni. Il rientro dal disavanzo, tramite un accordo con il governo centrale, fu spalmato in dieci anni, anziché in tre., permettendo così alla Regione di avere maggior liquidità a disposizione e di non dover ricorrere a misure eccessivamente drastiche in termini economici. L’altra parte del disavanzo (pari a circa 161 milioni di euro) è frutto invece al finanziamento delle autolinee.
Ma l’accordo Stato-Regione che permise questo, secondo i revisori, non sarebbe giunto nei tempi consentiti. I bilanci successivi (2019 e 2020), che riportavano la rateizzazione decennale del disavanzo precedente, sarebbero stati quindi approvati irregolarmente.
Dal canto loro, gli uffici dell’assessorato all’economia ritengono che i bilanci del 2019 e del 2020, riportando i criteri su cui si è basata la rateizzazione – che all’epoca non furono bloccati dai giudici contabili – sarebbero pienamente regolari.
A dicembre la decisione, ma per Schifani non è un buon inizio
La Corte dei conti deciderà solamente a dicembre, con le sezioni riunite, se bocciare i bilanci della Regione o meno. Ma di certo, se la fase dei rilievi si è conclusa con la contestazione di un buco di bilancio da poco più di un miliardo di euro, per la Regione (e per il nuovo governo regionale, quando riuscirà a formarsi) le cose non si mettono certamente bene.
Schifani comincerà dunque la propria esperienza da Presidente della regione con una bella patata bollente ereditata dal governo precedente. E, se la Corte dei conti dovesse bocciare il rientro decennale del disavanzo, il nuovo presidente dovrà ricorrere anche a decisioni molto impopolari per la futura manovra. Non è per niente un buon inizio.
[E.R.]