27.10.2022 – Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha approvato la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale per la provincia di Catania fino al 31 luglio 2023. La proposta, formulata dal dipartimento regionale dell’Agricoltura e approvata dal presidente, è stata avanzata a causa dei danni alle produzioni agricole che hanno colpito il catanese nel corso del 2022 con il perdurare della siccità.
Danni per oltre 200 milioni di euro
Le colture che maggiormente hanno risentito della siccità del 2022 sono quelle arboree, comprese l’uva, gli agrumi e le produzioni ortive da pieno campo. I danni stimati per la produzione agricola della provincia di Catania ammontano a oltre 208 milioni di euro, il 39% del valore totale.
Venti i comuni più colpiti, compreso il capoluogo
Sono venti i comuni che maggiormente hanno risentito di questa crisi sono Catania, Belpasso, Caltagirone, Castel di Iudica, Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarrone, Militello in Val di Catania, Mineo, Mirabella Imbaccari, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Palagonia, Paternò, Raddusa, Ramacca, San Cono, San Michele di Ganzaria, Scordia e Vizzini.
“Primo passo per aiuti ad aziende” spiega Schifani
La richiesta dichiarazione dello stato di calamità naturale servirà a fornire sostegni economici alle aziende danneggiate dalla crisi, in particolare attraverso sgravi fiscali e previdenziali.
«Anche in questo caso veniamo incontro alle istanze delle numerose imprese colpite dalla siccità – spiega il presidente Schifani – e la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità è il primo passo verso il riconoscimento dei sostegni economici alle aziende agricole che hanno subito gravi danni, a partire dagli sgravi fiscali e previdenziali».
[E.R.]