Settimane di controlli nell’area metropolitana di Catania da parte del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri, che hanno permesso di scoprire numerosi illeciti. In particolar modo a Pedara, uno dei tanti comuni alle pendici dell’Etna, con il contributo dei Carabinieri della locale stazione in un ristorante venivano trovati bel cinque lavoratori in nero. Ma non solo lavoro nero. Dai controlli dell’attività di ristorazione a Pedara emergeva che il gestore era addirittura privo della partita Iva. Mentre all’interno del locale c’erano cinque lavoratori in nero, intenti a svolgere le proprie mansioni. Tra di loro, anche due percettori di reddito di cittadinanza, segnalati all’INPS. Entrambi, come da legge, perderanno il diritto ad usufruire del bonus destinato alle persone più bisognose. A completare l’opera, sempre nello stesso locale commerciale, alcune violazioni accertate dal personale dell’ASP di Catania e della S.I.A.E.
I Carabinieri al termine dei controlli hanno elevato al gestore del ristorante sanzioni amministrative che ammontano complessivamente a 21.950 euro. Inoltre, un provvedimento, immediatamente esecutivo, di sospensione dell’attività imprenditoriale, che ha comportato la chiusura del ristorante di Pedara.
Controlli a Pedara e nei cantieri edili a Biancavilla
I carabinieri delle stazioni di Santa Maria di Licodia e Biancavilla hanno, invece, supportato il Nucleo Ispettrato del Lavoro durante i controlli in diversi cantieri edili. Tra cui quelli operanti per la riqualificazione di piazza Sgriccio nel comune di Biancavilla e del parco comunale nel comune di Santa Maria di Licodia. Due opere pubbliche avviate da diversi mesi, dalle cui ditte appaltanti ci si aspetta massimo rispetto per la normativa vigente.
All’esito del sopralluogo i carabinieri denunciavano un 30enne di Biancavilla, amministratore unico di una ditta di costruzioni. Reo di aver omesso l’adozione di misure di sicurezza idonee a garantire il movimento ed il transito delle persone nel cantiere di Biancavilla. Le inosservanze rilevate comporteranno il pagamento di sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 1.474 euro.
Federica Cavalieri – Catania Post