La Sicilia ha nel territorio una delle sue principali ricchezze, tutelarlo dovrebbe essere un dovere per ogni cittadino, ma è una missione per il Nucleo Operativo Ecologico (NOE) dei Carabinieri. Gli uomini dell’arma controllano quotidianamente le aree sottoposte a vincolo. Luoghi che carichi di bellezza, di storia e di risorse.
Nei giorni scorsi i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania e della Compagnia di Palagonia, hanno effettuato un controllo su un territorio soggetto a vincolo paesaggistico e di interesse archeologico del Comune di Palagonia (Catania). La Procura della Repubblica di Caltagirone ha dato incarico agli uomini dell’arma dei carabinieri di controllare proprio quell’area del calatino.
I Controlli del Nucleo Operativo Ecologico di Catania
Il Nucleo Operativo Ecologico di Catania ha individuato due operai che stavano caricando della sabbia su un autocarro, precedentemente estratta da una cava abusiva mediante l’utilizzo di una motopala. Materiale pronto per essere utilizzato per la produzione di calcestruzzo nell’adiacente impianto industriale prima di essere commercializzata.
Dopo avere individuato il trasporto, i carabinieri hanno chiesto di controllare la documentazione in possesso della ditta che gestisce l’area di estrazione. Dall’attività di controllo è emerso che l’autorizzazione per l’attività di scavo era stata dichiarata decaduta già a partire dal 1999. Disposto il sequestro della zona nella sua interezza. Sia l’area che gli impianti che, inoltre, erano sprovvisti della regolare autorizzazione alle emissioni in atmosfera.
Il NOE ha anche denunciato il titolare dell’azienda di calcestruzzi perché indiziato di attività di scavo abusiva. Oltra ad esecuzione di lavori non autorizzati su area soggetta a vincoli e gestione di impianti di produzione calcestruzzo e frantumazione inerti privi di regolare autorizzazione alle emissioni.
Il Giudice per l’istruttoria preliminare della procura di Caltagirone ha convalidato il sequestro dell’area e degli impianti. Il titolare, denunciato a piede libero, sarà chiamato alla sbarra.
Alfio Marletta – Catania Post