24.01.2023 – Dopo quasi trentatré anni, l’uccisione di Rosario Cinturino, morto strangolato il 28 marzo del 1990 all’interno di un autoveicolo, ha un responsabile, almeno secondo la Giustizia. La Corte d’Assise di Catania, infatti, ha emesso una condanna a 21 anni di carcere per quello che viene ritenuto l’autore dell’omicidio, un uomo di 53 anni che con la vittima avrebbe avuto dei contrasti legati al traffico di sostanze stupefacenti e alla spartizione dei proventi da questo derivanti. Questa, almeno, la ricostruzione degli inquirenti.
Il delitto è rimasto a lungo senza un colpevole. Poi, però, una svolta nelle indagini, arrivata per caso durante l’archiviazione di vecchi fascicoli. L’uomo condannato in appello, infatti, all’epoca degli avvenimenti stava scontando una condanna a oltre sei anni di carcere a Nicosia. Dato, questo, incompatibile con le impronte rilevate dalla polizia scientifica sul luogo del delitto, che risultavano essere proprio le sue. Tuttavia, dai fascicoli, è emerso che proprio nel giorno del delitto, in quel marzo del 1990, l’uomo non fosse in carcere: stava infatti godendo di un permesso premio.
Proprio questo dettaglio, finora sfuggito alle indagini, ha dato modo all’accusa di ritenere che il 53enne fosse l’autore dell’omicidio.
[E.R.]