Si va verso un contenzioso legale amministrativo tra l’Humanity 1 e il governo: i legali dell’Ong starebbero stilando un ricorso al Tribunale amministrativo regionale di Catania contro la “disposizione impartita dalle autorità al capitano Joachim Ebeling di lasciare il porto con i 35 sopravvissuti a bordo”.
Il provvedimento è infatti impugnabile davanti al Tar. Il comandante ha già risposto alla mail annunciando che “rimarrà a Catania assieme ai sopravvissuti finché non saranno sbarcati”. “Non posso lasciare il porto di Catania – ha spiegato Ebeling parlando con i giornalisti – dobbiamo trovare una soluzione qui. Sarebbe contro le leggi andare via con i sopravvissuti, come mi ha spiegato il mio legale. I naufraghi rimasti a bordo sono in uno stato depressivo e di apatia, siamo profondamente preoccupati per la loro salute mentale. E’ difficile riuscire a spiegargli quello che sta succedendo ed è qualcosa che io stesso non riesco a capire perché è contro le leggi”.
Intanto la protezione civile regionale e quella catanese, in sinergia, hanno fornito il materiale necessario per garantire l’assistenza a terra ed il supporto al corretto espletamento delle procedure di sbarco dei migranti a Catania. Da ieri notte, dalle ore 23 circa, la Protezione civile regionale dà supporto alla Protezione civile del comune di Catania e a tutti gli organi di competenza, per agevolare le operazioni di sbarco.
“Il primo sbarco – dice la Regione Siciliana – è avvenuto nella notte di ieri, 5 novembre, dalla nave Humanity, quando sono scesi a terra 142 fra soggetti fragili, un bambino di 8 mesi e donne, sui 179 totali, sistemati temporaneamente nel palazzetto dello sport di piazza Spedini.
Si sono concluse le operazioni di sbarco nel porto di Catania per la nave Geo Barents di Medici Senza frontiere. Complessivamente sono state fatte sbarcare 357 persone, mentre restano a bordo in 217. Lo riferisce la stessa ong.