31.10.2022 – Una “strada regionale delle ceramiche siciliane” per rilanciare il settore, messo in seria difficoltà dalla pandemia e dalle sue conseguenze, che ogni anno dà lavoro a 250 aziende e circa 2mila addetti in tutta la Regione. Questo è l’obiettivo dei sei comuni siciliani che fanno parte dell’Associazione italiana città della ceramica (Aicc) che hanno deciso di dare il via a questo progetto, unendosi in una rete che possa aiutarli, uniti, a fronteggiare la crisi del settore generata prima dal Covid e poi dall’aumento dei costi dell’energia.
Una rete tra comuni per fronteggiare la crisi
I sindaci di Santo Stefano di Camastra, Sciacca, Burgio, Monreale, Collesano e Caltagirone (le città siciliane con la più importante tradizione nel settore della lavorazione della ceramica) si riuniranno il prossimo sabato 5 novembre a Caltagirone. Sarà il primo passo del progetto “Strada regionale delle ceramiche siciliane“, che metterà insieme i principali comuni della nostra regione nel settore della lavorazione della ceramica, un settore dell’artigianato che rappresenta una delle eccellenze della Sicilia e che dal 2020 in poi ha conosciuto un periodo di difficoltà.
“Per programmare insieme azioni di sviluppo, investire in marketing e promozione commerciale e territoriale, le sei “sorelle” della ceramica siciliana sono fermamente determinate ad unirsi all’insegna della salvaguardia e dello sviluppo con l’obiettivo di fare rete per tutelare e promuovere la filiera produttiva della ceramica artigianale, pesantemente minacciata dall’incalzare dell’impennata dei costi energetici che rischia di collocare fuori mercato il pur eccellente prodotto realizzato nelle botteghe d’arte siciliane.” hanno spiegato insieme Fabio Roccuzzo, primo cittadino di Caltagirone, e Francesco Re, sindaco di Santo Stefano di Camastra.
“Dobbiamo uscire presto dalla logica individualistica e programmare insieme azioni comuni di tutela che consentano la sopravvivenza delle aziende – sottolinea Re – e allo stesso tempo è necessaria la rivisitazione ed implementazione del sistema formativo a supporto del settore, azione propedeutica a formare in loco le figure specialistiche di cui si avvale il mondo della ceramica d’arte, a cominciare dai tornianti, per affrancarsi dalla necessità di dover attingere al mercato del lavoro straniero” conclude il sindaco di Santo Stefano.
[E.R.]