02.11.2022 – Uno spazio di lavoro condiviso (co working) all’interno di un convento. Per la precisione, dentro la chiesa di Santa Maria del Gesù, a Catania. L’idea di dedicare alcuni locali dell’edificio ecclesiastico al co working è venuta al parroco Mario Corallo, che ha ribattezzato il concetto chiamandolo con working.
Spazi di lavoro condivisi per combattere l’isolamento del lavoro da remoto
Il co working è una modalità di lavoro che vede protagonisti principalmente i lavoratori da remoto. Questi ultimi condividono l’ambiente lavorativo con altri lavoratori, che però non appartengono necessariamente alla medesima organizzazione. Si tratta quindi di una modalità di condivisione degli ambienti lavorativi, che permette a chi lavora generalmente da casa di non isolarsi ma anche di condividere risorse e progetti con le altre persone che lavorano nello stesso ambiente.
Nello spazio del con working, il principio seguito è lo stesso. Ma i principali beneficiari di questi spazi sono soprattutto i giovani e quei lavoratori da remoto o liberi professionisti che non hanno comunque le risorse necessarie per poter pagare un ufficio proprio o uno spazio di co working tradizionale. E l’ambiente in cui sono ricavate le postazioni lavorative è quello della chiesa di Santa Maria del Gesù.
L’obiettivo realizzare la “chiesa in uscita”
Il parroco, che è anche un frate minore, spiega così la sua proposta in una intervista al Giornale di Sicilia: “Vogliamo mettere in pratica l’idea di Chiesa in uscita tanto voluta da Papa Francesco. La mission consiste nel combattere l’isolamento domestico fornendo l’opportunità di uno spazio in cui non soltanto svolgere le proprie attività professionali ma anche relazionarsi con gli altri, favorendo quindi la socialità.”.
L’ufficio in convento è stato inaugurato ieri (martedì 1 novembre) con cinque delle sette postazioni disponibili già prenotate e l’idea si è potuta mettere in pratica molto rapidamente. Fra Mario spiega come è stato possibile: “Un giorno ho accennato a questo progetto durante la messa e la provvidenza, come sempre, ci ha stupiti: in pochissimi giorni sono arrivate donazioni per rendere funzionale e accogliente lo spazio che abbiamo destinato” ha concluso.
[E.R.]