14.02.2023 – Sono pesantissimi i capi d’accusa in carico a una donna nigeriana arrestata, nella mattinata di oggi (martedì 14 febbraio) dai poliziotti della squadra mobile di Siracusa, con il supporto dei colleghi di Foggia, su delega della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catania, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari (Gip) etneo.
Tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù, aggravati dall’avere agito anche ai danni di minori: questi i reati contestati alla donna, a seguito di indagini che hanno permesso di appurare come questa, appartenente a un’organizzazione criminale, costringesse giovani donne straniere, convinte a fuggire dalle strutture di accoglienza dove dimoravano, a prostituirsi, sotto minaccia e servendosi anche di riti wodoo.
La donna agiva naturalmente con un complice, un nigeriano che si occupava di organizzare i viaggi dall’Africa reinvestendo il denaro che riceveva dalla donna (e che derivava proprio dallo sfruttamento delle vittime), come rilevato dall’analisi dei flussi finanziari. A far partire l’inchiesta sono state le dichiarazioni di una delle vittime, arrivata in Italia nel 2016 e sottoposta allo sfruttamento da parte della donna.
[E.R.]