15.12.2022 – Ha preso il via a Catania il progetto Samothrace, finanziato con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che punta a creare un ecosistema dell’innovazione mettendo insieme 28 soggetti, tra cui, oltre a grandi, piccole e medie imprese, vi sono anche quattro università e cinque istituti di ricerca. Compresa l’Universita di Catania, proponente del progetto e capofila.
Il progetto Samothrace prevede lo stanziamento di 120 milioni di euro nell’arco di tre anni, che andranno a finanziare assunzioni di centoquindici ricercatori e settanta borse di dottorato, più altri 8 milioni di euro che andranno a finanziare bandi destinati al coinvolgimento di ulteriori realtà industriali. Ancora, sono previsti nove progetti, che fanno leva sulla tecnologia micro e nano elettronica e che si articolano in sei macro aree: Energia, Ambiente, Smart Mobility, Sistemi intelligenti per l’agricoltura di precisione, Salute, Beni culturali.
Il progetto è stato presentato lo scorso martedì 13 dicembre nell’aula magna del monastero dei Benedettini, alla presenza dei rappresentanti di tutte le realtà coinvolte e di quelle che si punta a inserire nel progetto.
“Dopo l’approvazione e il finanziamento del progetto, dopo la costituzione della Fondazione che ne gestirà le attività – ha spiegato il rettore Priolo, introducendo il ‘kick off meeting’ – Samothrace prende finalmente forma. È una grande sfida che ha visto in prima fila la Regione Siciliana e i quattro atenei dell’Isola in una paziente opera di aggregazione e di interlocuzione continua con il Ministero dell’Università. Da domani i ricercatori e le aziende impegnate in ciascuno dei nove ‘spoke’ cominceranno a lavorare per produrre risultati, prodotti e brevetti, consapevoli della grande responsabilità di cui siamo investiti.”.
Samothrace è un acronimo, che sta per Sicilian Micro and Nano Technology Research and Innovation Center.
[E.R.]