22.11.2022 – La diga di Pietrarossa, finalmente, potrebbe essere completata. A dare l’annuncio dell’agognato sblocco dei cantieri è stato il ministro delle infrastrutture Salvini. Che con una nota ha anche fatto sapere che entro il 31 dicembre sarà pubblicato il bando dei lavori. Questi partiranno entro la prima metà del 2023 e saranno completati, secondo le previsioni, entro il 2026, per un costo totale previsto di 82 milioni di euro.
Schifani: Risultato eccezionale, sfida notevole per nostra Regione
“È un risultato di portata eccezionale – evidenzia il governatore Schifani – tenuto conto che i lavori, già completati per il 95%, sono fermi dal 1997. Sono soddisfatto che in così poco tempo dal mio insediamento si sia potuta sbloccare un’opera di grande rilevanza, anche economica. In continuità con il precedente governo regionale che ha creduto nell’intervento, e ha inserito l’opera tra i progetti finanziabili con il Pnrr, oggi si può finalmente procedere al completamento di un’infrastruttura concepita ben quarant’anni fa. È una sfida notevole per la nostra Regione e per l’economia agricola della Piana di Catania, oltre al fatto che non resterà un’eterna incompiuta, con un incredibile spreco di denaro pubblico.”.
Un percorso tribolato e fermo da 25 anni
Si avvia così verso una conclusione positiva, con l’agognato sblocco dei cantieri, il lungo iter della diga di Pietrarossa, situata tra Agira e Mineo (a cavallo tra le province di Enna e Catania) e i cui lavori sono fermi dal 1997. A dire la verità, il cammino dell’importante infrastruttura destinata all’irrigazione dell’intera piana di Catania è stato arzigogolato sin dall’inizio. I primi progetti approvati, infatti, risalgono addirittura al 1959, ma i primi finanziamenti arrivarono soltanto circa trent’anni dopo, nel 1988.
Ma nei primi anni errori di progettazione e costruzione causarono diversi stop ai lavori, poi interrotti ancora, stavolta definitivamente, anche a causa della presenza di reperti archeologici sul sito. Nel 2011, in quanto opera incompiuta, ne venne anche chiesta la demolizione. La storia cambia nel 2017, quando il governo regionale si accorda con il Ministero per far ripartire i lavori che, finalmente, dovrebbero partire davvero nei prossimi mesi.
[E.R.]