Quattro storie di genitori che hanno perso un figlio o una figlia alla ricerca ostinata di verità e giustizia, i casi di Federico Aldrovandi, Emanuele Sceri, Valentina Salamone e Bruna Bovino. Sono al centro della nuova docuserie “Nel nome del Figlio”, in onda da domani tutti i martedì alle 22.55 in prima assoluta su Crime+Investigation, canale 119 di Sky. Con la regia di Simone Manetti, coautore insieme a Matteo Billi, la serie è prodotta per A+E Networks Italia da Loft Produzioni, la divisione di SEIF dedicata alla produzione e distribuzione di contenuti televisivi e all’organizzazione di eventi. Un racconto delle vicende di madri e padri alla continua ricerca della verità, che non si sono mai rassegnati ad un lutto senza risposte, impegnandosi in prima persona nel fare luce sulle tragedie occorse ai figli, spesso investigando con mezzi propri, con tutte le loro forze.
Protagonista della prima puntata, “Senza respiro”, il caso di Federico Aldrovandi, il diciottenne ferrarese deceduto il 25 settembre 2005 per asfissia dopo una colluttazione con quattro agenti di Polizia, a seguito di un controllo. La vicenda è raccontata attraverso le ricostruzioni inedite del papà, Lino Aldrovandi, dell’avvocato della famiglia, Fabio Anselmo, dell’amico fraterno Andrea Boldrini e dei i giornalisti Marco Zavagli e Antonella Beccaria. Figura di primo piano è la mamma Patrizia Moretti, senza la cui determinazione e coraggio il processo concluso nel 2009 non si sarebbe mai celebrato.
A seguire, il 26 aprile “Morte di un parà”, il caso di Emanuele Scieri, allievo paracadutista di 26 anni, ritrovato ai piedi di una torretta nella caserma Gamerra di Pisa il 16 agosto del 1999. Dopo l’archiviazione come suicidio, il caso si riapre nell’autunno del 2021 con il processo per omicidio ai danni di tre ex militari della caserma pisana, accusati di nonnismo. Ad aiutare la ricostruzione dei fatti, le testimonianze della mamma Isabella Guarino e del fratello di Emanuele, Francesco Scieri.
Valentina Salamone
“L’ora della verità”, in onda il 3 maggio, racconta il caso di Valentina Salamone ritrovata impiccata il 24 luglio del 2010 in una villetta di Adrano nel Catanese all’età di 19 anni. La procura di Catania chiede l’archiviazione per suicidio, ma i genitori Nino e Pina non si arrendono e 11 anni dopo si arriva alla verità: Nicola Mancuso, sposato e padre di tre figli, amante della ragazza l’ha uccisa dopo aver scoperto la sua gravidanza.
La serie si conclude il 10 maggio con “Giustizia a tutti i costi”: Bruna Bovino viene ritrovata semi-carbonizzata nel suo centro estetico a Mola di Bari, ferita con 20 colpi di forbici, poi strangolata e data alle fiamme. Anche in questo caso l’amante, sposato e padre di un figlio, viene accusato ma poi assolto in appello. Una decisione clamorosa che scatena la reazione disperata della madre Lilian, che si batte per ristabilire la verità sulla morte di Bruna. Accanto a lei, le testimonianze degli avvocati Filippo Spera, Nicola Quaranta e del giornalista Antonio Procacci.
Redazione – Catania Post