11.11.2022 – “Un passo importante che si inserisce nel processo più ampio che abbiamo intrapreso a favore dell’inclusione dei minori. A partire da questo modello assolutamente innovativo, stiamo sviluppando altre iniziative con circuiti educativi utili a creare un forte collante tra le diverse realtà impegnate sul territorio, in primo luogo la scuola, soprattutto nelle periferie.”. Così il commissario straordinario di Catania, Portoghese, ha commentato la firma del protocollo d’intesa tra il comune etneo e il Tribunale dei minori della stessa città per la mediazione penale.
“Si tratta – ha proseguito Portoghese – di azioni necessarie a colmare lo scollamento tra interessi specifici che sino ad oggi ha ostacolato un modello virtuoso. Un altro step è il rafforzamento dei servizi sociali del Comune con l’assunzione di 60 assistenti sociali, fondamentali per sostenere tutto il sistema avviato”.
Un modello virtuoso per una gestione consensuale e comunitaria dei conflitti
Nel dettaglio, con la stipula del protocollo d’intesa sulla mediazione penale per i minori tra il Comune di Catania e il tribunale dei minori si cercherà di fare in modo, nel caso di reati commessi da minorenni, di favorire un modello consensuale di gestione dei conflitti, attraverso appunto la mediazione tra tutte le parti coinvolte. Un modello, quindi, che punta a una sorta di risoluzione comunitaria dei conflitti, che permetta ai giovani autori di reati di essere responsabilizzati e di reinserirsi pienamente nella comunità.
Un raccordo tra i vari enti, con il Comune coordinatore del tavolo di regia
Nello specifico, il protocollo d’intesa tra Comune di Catania e tribunale dei minori per la mediazione penale prevede che lo stesso tribunale e la Procura della Repubblica inviino le segnalazioni dei fascicoli all’ufficio per i servizi di giustizia riparativa; che svolgano attività di raccordo con l’ufficio di mediazione penale minorile; che ne sostengano l’attività.
Il Comune, dal canto suo, dovrà coordinare il tavolo di regia, di cui faranno parte un rappresentante di ciascun ente firrmatario e referenti operativi e scientifici dell’ufficio per la mediazione penale minorile, che dovrà riunirsi almeno una volta all’anno. Sarà il Comune, inoltre, a dover reperire i locali idonei allo svolgimento del servizio. Il primo passo, per il Comune, è stato la scelta delle società appaltanti: il servizio, dunque, potrà partire immediatamente.
[E.R.]