02.12.2022 – Dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Sicilia avrà in dote 76 milioni di euro da destinare al patrimonio architettonico e paesaggistico rurale della regione. I progetti ai quali destinare i fondi sono stati stabiliti dall’assessorato regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, in base a una graduatoria che, pubblicata sul sito del Dipartimento, individua i 565 progetti che sono stati ammessi al finanziamento. Ciascun progetto potrà ricevere un finanziamento massimo di 150mila euro, a fondo perduto per l’80 per cento dell’importo o addirittura per il 100 per cento in caso di beni dichiarati di interesse culturale.
Fondi che finanziano il recupero dell’architettura e del paesaggio rurale
Obiettivo della misura finanziata è quello di rigenerare il paesaggio rurale siciliano, le sue strutture e la sua architettura, renderlo più moderno e funzionale, valorizzandolo. Vi rientrano masserie, casali, case coloniche, stalle, mulini, frantoi, persino piccole chiese rurali. Tutte strutture che un tempo ospitavano e scandivano la vita della comunità e che oggi, in molti casi, sono abbandonati a sé stessi e a condizioni di degrado e incuria. Attraverso questa misura, quindi, si punta a ristrutturarli e a renderli nuovamente luoghi di vita, ma anche luoghi con finalità didattiche. I progetti finanziati, infatti, dovranno privilegiare il ricorso alle più innovative tecniche di digitalizzazione e divulgazione. Non saranno quindi finanziati soltanto progetti legati a luoghi agricoli, ma pure quelli legati a servizi più moderni, finalizzati a una fruizione didattica e turistica del luogo.
Amata: misura di contrasto al degrado e recupero identità dei luoghi
“Si tratta di un’importante misura di contrasto al degrado ambientale e culturale – dichiara l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Amata – che contribuisce a riqualificare quei contesti rurali che nel tempo hanno subito un progressivo processo di abbandono e di degenerazione, tale da alterare il rapporto con gli spazi e il paesaggio circostante. Una misura di recupero dell’identità dei luoghi, insomma, che costituisce la condizione minima essenziale affinché si possa avviare una politica di rilancio culturale ed economico dei territori”.
[E.R.]