Le forze dell’ordine intensificano i controlli per contrastare lo sfruttamento del lavoro e l’intermediazione illecita nella provincia di Catania. In particolare, i Carabinieri di Catania, con il supporto del Nucleo Ispettorato del Lavoro (N.I.L.), stanno conducendo operazioni mirate per prevenire il fenomeno del “caporalato”, coinvolgendo principalmente migranti stranieri.
Recentemente, le attenzioni si sono concentrate sulla tendopoli di “Ciappe Bianche” a Paternò, dove molti lavoratori, spesso irregolari, sono impiegati nelle campagne agricole per la raccolta degli agrumi. Durante i controlli, i militari hanno individuato un cittadino rumeno, già noto per attività di sfruttamento del lavoro, che agiva da caporale minacciando i lavoratori e trattenendo parte del loro salario.
Nell’abitazione del rumeno sono stati trovati cinque cittadini tunisini irregolari, impiegati come braccianti nelle campagne di Paternò. Inoltre, è stato scoperto un allaccio abusivo alla rete elettrica nell’edificio dove risiedevano i tunisini, motivo per cui il rumeno è stato denunciato anche per furto di energia elettrica.
I lavoratori irregolari sono stati deferiti per ingresso e soggiorno illegale nel territorio nazionale e, su segnalazione dei Carabinieri di Paternò, è stato emesso un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale da parte del Questore di Catania.
I controlli continueranno per tutta la campagna agrumicola e hanno già portato a risultati significativi nel corso dell’ultimo anno. Sono state accertate numerosi casi di lavoratori irregolari e di lavoro nero, con diversi arresti e denunce per sfruttamento del lavoro e violazioni della sicurezza sul lavoro.