08.11.2022 – Mentre gli 89 passeggeri della Rise Above sono sbarcati (tutti) a Reggio Calabria nel corso della mattinata e la Francia ha dato la disponibilità all’approdo a Marsiglia di Ocean Viking, al porto di Catania prosegue lo stallo della paradossale vicenda che vede coinvolti il governo italiano, le navi Humanity e Geo Barents e i numerosi passeggeri non lasciati sbarcare dalle autorità.
Uno stallo che va avanti da giorni: da quando, sabato 5 novembre, le navi si trovavano al largo delle coste siciliane e avevano chiesto alle autorità italiane il permesso di sbarcare; domenica 6 novembre era approdata al porto etneo Humanity e il governo italiano aveva adottato un provvedimento per il quale, a seguito di ispezioni, soltanto alcuni dei passeggeri sarebbero stati lasciati sbarcare. Stessa sorte toccata poco dopo a Geo Barents. Mentre le altre due imbarcazioni rimanevano al largo della costa.
Nello stesso provvedimento, si stabiliva inoltre che le navi avrebbero dovuto lasciare le acque territoriali (insieme ai restanti passeggeri, definiti dal ministro Piantedosi “carico residuale”) appena terminate le procedure di sbarco dei passeggeri ritenuti idonei a ricevere soccorso e accoglienza.
Prosegue lo stallo: nessuna risposta a passeggeri Humanity, nuova ispezione su Geo Barents
Neanche a dirlo, nonostante il provvedimento del governo Humanity e Geo Barents sono ancora ferme al porto di Catania insieme ai passeggeri e insieme ai numerosi manifestanti antirazzisti (tra cui i deputati dell’Alleanza Verdi-Sinistra Soumahoro e Bonelli, insieme a diversi esponenti locali del medesimo partito ma anche di organizzazioni sindacali, del mondo associativo e della società civile) che esprimono forte contrarietà alla decisione del governo.
E intanto, da Humanitas (che ha ancora a bordo 35 dei passeggeri che trasportava) fanno sapere che la richiesta di asilo politico inviata non ha ancora ricevuto risposta. Su Geo Barents (da cui ieri, lunedì 7 novembre, tre passeggeri si erano gettati in mare), invece, è in corso una nuova ispezione, per valutare se tra i 214 rimasti a bordo vi siano altri passeggeri che rispondono ai requisiti individuati dal governo per accordare lo sbarco.
Sos Humanity e Medici senza frontiere (le due Organizzazioni non governative a cui appartengono le navi) hanno già annunciato azioni legali contro il governo italiano, affermando anche che finché non saranno sbarcati tutti i passeggeri non lasceranno il porto.
[E.R.]